Posso aiutarti?

Il risparmiatore ha perennemente ricercato rendimento tra le obbligazioni, con alterne soddisfazioni e, purtroppo, con parecchi default. Oggi, con molto terrore cerca la sicurezza.

Cos’è cambiato?

 Le vicende bancarie che leggiamo, e, in molti casi subito, hanno acceso una lampadina. Allora si parla di robo-adviser, di Fintech, di Finanza 2.0 ma il risparmiatore non è all’altezza di questa evoluzione. Quanta consapevolezza c’è nell’investire? Quanto è capace (risparmiatore) di discernere tra un investimento e l’altro?
Mi capita spesso di sentire: “non ho tempo”, “oggi devo andare in palestra”, “non posso perché sto giocando a golf”. Oppure: “Io non voglio rischiare” e gli investimenti sono, ad esempio, in titoli subordinati o azionari.

Caro risparmiatore il mondo è cambiato; non è più il tempo di guardare con lo specchietto retrovisore.

I tuoi risparmi sono più che importanti e oggi, per me, molto di più. L’epoca dei tassi a due cifre non esiste più e ogni giorno che passa è un giorno di mancati guadagni. Non è più il tempo della “pacca sulle spalle” e dei “non preoccuparti”. Ciò detto, il risparmio rimane poco diversificato e focalizzato quasi esclusivamente su soluzioni obbligazionarie e spesso anche poco liquide. Ben il 54% della ricchezza finanziaria è detenuta sotto forma di depositi (Fonte: Occasional Paper Banca d’Italia n. 148).  Ma quel 54% di risparmio, in depositi bancari, non usufruisce della crescita dei mercati; inoltre, il rendimento non copre nemmeno l’inflazione. Il consulente non dovrà valutare solo i mercati e i rendimenti ma ottimizzare tutti gli aspetti fiscali di un investimento.
Oggi non si può più sbagliare, ma nessuno è perfetto, quindi sarà opportuno sbagliare di meno; la pianificazione diventa strumento essenziale; ma per far ciò serve educazione finanziaria. La continua ricerca di rendimento non è sempre stata la soluzione migliore; manca ancora la ricerca di consulenza.