Ma tutta questa drammatizzazione fiscale produce con successo una corretta pianificazione finanziaria?

Tutti a rincorrere i benefici fiscali.

Negli ultimi mesi dell’anno si scatena una sindrome alla ricerca di tutto ciò che può far risparmiare o compensare le minusvalenze.

Ma tutta questa drammatizzazione fiscale produce con successo una corretta pianificazione finanziaria?

In poche parole la pianificazione finanziaria non dovrebbe essere un evento di una volta all’anno, dove si cerca di ottimizzare il rendimento fiscale.

Un consulente dovrebbe tenere conto degli aspetti fiscali del cliente durante tutto l’anno, sia perchè tutto possa essere conforme alle normative in essere, ma anche per proteggerli da inutili redditi o imposte.

Ciò che spesso mi capita di vedere è tutto il contrario.

Tutte queste iniziative dovrebbero essere prese in considerazione l’inizio di ogni anno, valutando la posizione fiscale dei titoli, gli investimenti effettuati, le potenzialità di reddito nel corso dell’anno, eventuali premi ed, infine, la possibilità di accantonare delle cifre per la propria pensione.

Invece, ogni evento è caratterizzato da un’analisi che si effettua in concomitanza della necessità.

Un esempio sono le scelte universitarie dei figli.

Molte famiglie non pianificano questo evento e si trovano nei mesi antecedenti l’iscrizione ad affannarsi per recuperare risorse economiche.

Quanto costa l’università è una domanda che il buon consulente dovrebbe cevidenziare ai propri clienti. Come pensate di supportare vostro figlio? È la domanda successiva.

Mi viene da aggiungere un altro evento dei nostri giorni. Quanto costa una casa di riposo?

La pianificazione ci dovrebbe aiutare in tutto questo.

Ecco perché c’è sempre più la necessità di un buon consulente. Non per offrire rendimenti ma per aiutare le famiglie nella gestione della loro vita e di raggiungere i propri obiettivi senza affanni.