Pannolini

Più pannolini per adulti che per bimbi: il mercato che c’è già, ma per cui non siamo pronti.

Al Massachusetts Institute of Technology (MIT) esiste un laboratorio chiamato AgeLab, che immagina quali tecnologie ed innovazioni servano man mano che la speranza di vita cresce.

Joseph F. Coughlin ne è il fondatore e direttore.

Nel Dicembre 2017, Coughlin ha riassunto le sue ricerche e pensieri in un libro divulgativo dal titolo ‘The Longevity Economy’ (L’Economia della Longevità: https://longevityeconomy.com). In breve, il libro suggerisce che uno dei mercati che più si espanderà nei prossimi decenni è proprio quello dei pensionati e degli ultraottantenni. Il ricercatore americano combina la demografia all’economia. Spiega che ci sono tre motivi per cui il mercato dei pensionati crescerà, ossia: la popolazione continua a diventare più vecchia, le nascite sono poche e sotto la soglia di rimpiazzamento della popolazione, e la generazione dei ‘baby boomers’ andrà a breve in pensione. Fa pensare una notizia che riporta Coughlin: la Giapponese Unicharm (http://www.unicharm.co.jp/english/index.html) già nel 2011 ha affermato che nel 2026 il mercato dei pannolini per adulti sarà maggiore al mercato dei pannolini per bambini.

In demografia, infatti, molte ricerche affermano che non c’è, ad ora, un tetto alla speranza di vita, e che più e più persone arriveranno ai cent’anni. Il risultato è sostenuto da una ricerca della professoressa Elisabetta Barbi dell’Università la Sapienza di Roma e colleghi con un articolo pubblicato sulla rivista Science (http://science.sciencemag.org/content/360/6396/1459.full).

Insomma, ci dobbiamo preparare per un mondo sempre più vecchio. Sorge chiederci se stiamo facendo nulla per prevenire, piuttosto che curare. La risposta è poco o niente. In Italia si pensa ancora a diminuire l’età pensionabile, piuttosto che pensare a politiche di ‘active ageing’. Inoltre, la pianificazione verso il futuro è insufficiente: si pensa ancora al breve termine, ma non al lungo periodo. Si dovrebbe essere alla ricerca di un nuovo modo di pensare proiettato al futuro. Falsi miti, l’era della sicurezza sociale e un progresso tecnologico rapido mettono in secondo piano le effettive esigenze.

Coughlin sostiene che sia necessario cambiare le regole del gioco, ossia ripensare al welfare e soprattutto ideare prodotti e servizi per gli anziani. Non solo modi per mantenere gli anziani indipendenti, ma anche produrre nuovi lavori per i giovani.

Le macchine che si guidano da sole serviranno a portare anziani in vacanza o alle visite, le case domotiche e tecnologie IoT ci aiuteranno ad avere cura della casa e della vita quotidiana.

L’industria 4.0 si svilupperà sempre più con prodotti per tutte le età.

Salute e benessere, nuovi stili di vita, sicurezza, mobilità e risparmio: sono solo alcuni degli ambiti destinati ad essere spinti da questo macrotrend.

Senza pensare al miglioramento della condizione abitativa, una delle principali priorità per gli anziani e che ha spinto storicamente lo sviluppo residenziale di alcune aree del mondo.

Le aziende del risparmio gestito e i consulenti finanziari avranno sempre più il compito di fornire una rendita agli anziani a fronte del denaro risparmiato.

In Italia aziende come Recordati e Diasorin (diagnostica), Luxottica Essilor nelle lenti per occhiali sono all’avanguardia.

Un augurio anche a H-Farm, a Riccardo Donadon, in riferimento al suo ultimo articolo sul Sole ventiquattrore (https://www.facebook.com/hfarmspa/photos/a.88754654572/10158072619314573/?type=3&theater).

Purtroppo, in Italia ci mettiamo i bastoni fra le ruote anche quando si cerca di migliorare le cose. Spero che con la sua H-Farm non solo guidi le aziende del mercato italiano a diventare più digitali ed internazionali, ma anche identifichi le caratteristiche demografiche della popolazione per cavalcare il cambiamento che sta avvenendo, e per cui non siamo per nulla pronti.

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